Esposizione ai rischi
Alcune fonti nazionali suggeriscono che i giovani lavoratori sono più esposti sul lavoro ai seguenti fattori fisici: rumore, vibrazioni, temperature troppo alte o troppo basse, manipolazione di sostanze pericolose. I giovani che lavorano nel settore alberghiero e della ristorazione e in quello delle costruzioni sono particolarmente esposti a un’alta rumorosità. Inoltre, poiché costituiscono gran parte della forza lavoro nei call centre, i giovani sono particolarmente vulnerabili ai danni da shock acustico.
L’esposizione al calore è frequente nelle attività svolte all’esterno (agricoltura o costruzioni), nell’industria e negli alberghi e ristoranti. Le sostanze pericolose sono presenti in diversi ambienti di lavoro in cui sono impiegati i giovani: tra queste sostanze vale la pena menzionare i prodotti chimici utilizzati nell’agricoltura e nelle costruzioni, i detergenti, la benzina, i solventi e i prodotti usati dai parrucchieri.
Fonte: http://osha.europa.eu
Stando ai risultati delle indagini condotte a livello comunitario e nazionale, pare che le attività pesanti dal punto di vista fisico (come il lavoro svolto assumendo posture scorrette, la manipolazione di carichi pesanti e le attività ripetitive) siano più frequenti tra i giovani lavoratori rispetto alla media della forza lavoro. Di conseguenza, i giovani lavoratori sono esposti a un rischio elevato di sviluppare disturbi muscolo scheletrici (compresi i disturbi dorso-lombari).
Le indagini suggeriscono inoltre che i giovani lavoratori sembrano essere meno informati sui rischi occupazionali. Poiché al giorno d’oggi i ritmi di vita e di lavoro sono sempre più frenetici, i giovani sono costretti a rispettare scadenze sempre più serrate e a lavorare a ritmi molto sostenuti. Infine, se le indagini riferiscono che i giovani lavorano meno ore rispetto alla media della popolazione attiva, non si deve dimenticare che è proprio questa categoria di lavoratori a essere maggiormente impiegata nei lavori a turni e con orari più irregolari.
Conseguenze per la salute
Infortuni non mortali
I dati nazionali ed europei suggeriscono che i giovani lavoratori sono maggiormente a rischio di incorrere in un infortunio sul lavoro. Tuttavia, l’incidenza degli infortuni e le loro cause variano molto da settore a settore e da attività ad attività. Stando agli ultimi dati europei, l’incidenza degli infortuni non mortali sul lavoro è superiore di oltre il 40% tra i giovani di età compresa tra 18 e 24 anni. Sembrano essere particolarmente a rischio per la sicurezza sul lavoro i giovani di sesso maschile.
Infortuni mortali
Secondo le stime dell’Unione europea, il tasso degli infortuni mortali è meno alto nel complesso, tra i giovani. Questi risultati sono in linea son i dati provenienti da tutto il mondo.
Tuttavia, l’incidenza degli infortuni mortali che interessano i giovani lavoratori può essere estremamente elevata in alcuni settori. L’incidenza maggiore si registra nell’agricoltura, seguita dalle costruzioni, dai trasporti e comunicazioni e dall’industria manifatturiera. Le costruzioni sono il comparto che fa registrare il più elevato numero di infortuni fatali tra i giovani lavoratori. Inoltre, è preoccupante che il numero degli infortuni mortali dovuti alla violenza nel settore del commercio stia aumentando in alcuni paesi, e che le donne costituiscano un’elevata percentuale delle vittime.
L’importanza della prevenzione e della ricerca
Tra i possibili motivi di una maggiore incidenza tra i giovani degli infortuni occupazionali e dei problemi di saluta individuati in precedenza, ci sono la mancanza di consapevolezza delle questioni concernenti la salute e la sicurezza, a cui si aggiunge la negligenza dei datori di lavoro, che non suppliscono a questi fattori fornendo un’appropriata formazione, supervisione e le necessarie salvaguardie per rendere le condizioni di lavoro più appropriate ai giovani. L’esposizione dei giovani ai rischi correlati all’attività lavorativa va presa seriamente in considerazione. Molti dei fattori di rischio sono ancora legati a comportamenti pericolosi o alla natura temporale della loro partecipazione nel mondo del lavoro. E’ necessario quindi introdurre, nel ciclo dell’istruzione e della formazione oltre che nella prassi quotidiana sul luogo di lavoro, misure specifiche mirate.